Ghiviborgo - Unione Sanremo 2-3

Ghiviborgo-Unione Sanremo 2-3

GHIVIBORGO: Cannella, Brizzi, Bassano, Michelotti, Barretta (40’ st Villagatti), Diana, Nottoli (23’ st Micchi), Zagaglioni (44’ st Riccioli), Pagano, Frati, Rubechini. A disp. Leon, Coselli, Lecceti, Kalifa, Beqiri, Leshi. All. Venturi.

U.SANREMO: Gavellotti, Barka, Cacciatore, Castaldo, Lo Bosco (16’ st Falomi), Lauria (43’ st Bregliano), Gagliardi, Anzaghi, Taddei, Costantini (45’ st Olivieri), Scalzi (28’ st Colantonio). A disp. Pirisi, Bertora, Sammartano, Tobaldo, Caboni. All. Calabria.

ARBITRO: Villa di Rimini (Spagnolo di Reggio Emilia e Bianchi di Roma 2)

RETI: 18’Pagano, 30’ e 30’ st su rigore Lauria, 32’ Gagliardi, 25’ st Zagaglioni.

Sconfitta sfortunata per il Ghiviborgo, punito soltanto da episodi. Mister Venturi doveva rinunciare allo squalificato Di Paola ed agli infortunati Chelini e Marigliani. Si rivedono, sia pure solo in panchina Villagatti e Lecceti. La gara vede subito una partenza sprint della formazione ligure- Al 5’ Lauria in rovesciata manda a sbattere la palla sul palo ed un minuto dopo ci prova Taddei ma il suo tiro è messo in angolo da Cannella. All’8’ ci prova Nottoli ma Gavellotti para. Le emozioni si susseguono, ed al 13’ Pagano ruba palla e si invola verso la porta ma il suo tirò è centrale e inoffensivo. Al 18’ il gol: cross di Michelotti con Frati che sfiora di testa, palla a Pagano che con un tiro al volo insacca. La Sanremese però non ci sta ed al 30’ pareggia: palla in mezzo per Cacciatore che spizza verso il secondo palo dove il solito Lauria trova la via del gol. Due minuti e Gagliardi da fuori area trova l’incrocio dei pali con un gran tiro. Nella ripresa il Ghiviborgo carica alla ricerca del pareggio che arriva meritato al 25’ quando Zagaglioni insacca dopo il servizio di Pagano. Cinque minuti ed arriva la beffa: calcio di rigore per un fallo ai danni da Lauria commesso da Bassano. Lo stesso Lauria insacca e regala i tre punti alla Sanremese. Nel finale occasione per Frati che però, solo davanti al portiere perde l’attimo e l’azione così sfuma.